Hello Dottore: Cos’è il tartaro e come si sviluppa? Ask the dentist

Hello Dottore: Cos’è il tartaro e come si sviluppa? Ask the dentist

Ciao Brusher,

qui trovi tutte le risposte alle domande più frequenti sulla formazione del tartaro. Dott. Gambino, igienista dentale, da i consigli per l’igiene dentale a casa. Se ci sono ancora domande aperte mandaci un messaggio via mail oppure su Instagram.

 

dott gambino igienista dentale consigli promis

 

COS’E’ IL TARTARO E COME SI FORMA?

Il tartaro non è altro che placca batterica mineralizzata (microrganismi multi specie organizzate che colonizzano le superfici dei denti). La quantità di tartaro che si viene a formare varia a seconda di diversi fattori, quali età (all’aumentare degli anni aumenta la quantità di tartaro), sesso (i maschi sono più predisposti), razza, localizzazione dentale e, naturalmente, scarsa igiene orale. La formazione del tartaro avviene a seguito della deposizione sulla superficie dentale di matrice organica batterica e inorganica (come i sali minerali presenti nella saliva), i quali se non rimossi quotidianamente tendono ad indurirsi e solo con una seduta di igiene professionale è possibile eliminarli.

 

COME POSSO RICONOSCERE IL TARTARO?

Generalmente possiamo trovarlo sugli incisivi inferiori e sugli molari superiori. Ha un colore giallo che vira sull’arancione a seconda di quanto è “vecchio” (nei pazienti fumatori tende al marrone/nero). In commercio sono presenti dei rilevatori di placca e tartaro che, in forma di liquidi o caramelle, colorano i batteri facendo in modo che il paziente ne veda nitidamente la quantità e la localizzazione. Una volta colorato basta prendere lo spazzolino e lavarsi correttamente i denti, vedrete che il colore dalla superficie dei denti passerà direttamente sulle setole.

 

**Ricevi le rilevatori di placca in omaggio comprando un kit promis**

QUALI SONO LE CAUSE/BENEFICI DEL TARTARO?

Le formazioni di tartaro non hanno benefici per la nostra salute orale, anzi, costituiscono l’ambiente ideale allo sviluppo batterico. Infatti, grazie alla sua componente organica, riesce a aderire su tutte le superfici del cavo orale (denti, impianti, corone, ponti, otturazioni, protesi) e per via della sua porosità crea delle nicchie dove i batteri proliferano indisturbatamente secernendo sostanze infiammatorie dannose alla salute dei tessuti orali.

 

PERCHE’ E QUANTE VOLTE L’ANNO DOVREBBE ESSERE RIMOSSO?

Rimuovere il tartaro è alla base della prevenzione delle patologie batterio-dipendenti che possiamo trovare nel cavo orale. Essendo una struttura capace di dare accoglienza ai microrganismi meno ce n’è, meno quest’ultimi posso organizzarsi e darci problemi (carie, ascessi, gengiviti, parodontiti, ecc).

Generalmente un’igiene orale professionale andrebbe fatta ogni 6 mesi. Questa tempistica può variare a seconda di diversi fattori (manualità del paziente, predisposizione genetica, handicap motori, presenza di protesi, ecc) e può ridursi da un minimo di 45giorni ad un massimo di 12mesi. Sarà il professionista stesso a valutare, volta per volta, la tempistica più adeguata al prossimo richiamo.

 

COME FUNZIONA DI SOLITO?

Mediamente una seduta di igiene orale dura dai 45-60minuti. Ci sono degli step da seguire affinché si svolga un lavoro veramente professionale e utile alla salute del paziente.

Dopo la compilazione e lo studio della scheda anamnestica bisogna eseguire un’ispezione accurata del cavo orale così da valutare eventuali problematiche pregresse o in atto (e nel caso demandare dall’odontoiatra più indicato una visita diagnostica) e capire le lacune di igiene del paziente così da istruirlo e correggerlo al meglio.

Una volta che il paziente ha capito eventuali correzioni da attuare dobbiamo andare fisicamente a rimuovere placca, tartaro e macchie estrinseche dalle superfici dei denti o delle protesi servendoci di strumenti manuali o meccanici che con i loro movimenti riescono a pulire, lucidare e disinfettare le strutture orali. La seduta di igiene non è mai dolorosa! Può essere leggermente fastidiosa quando sono presenti abbondanti accumuli di placca causati da appuntamenti di igiene orale troppo distanti l’uno dall’altro o a una scarsa manualità di igiene domiciliare del paziente stesso. In questo caso possiamo comunque avvantaggiarci utilizzando collutori specifici, anestetici locali o del protossido d’azoto…. ZERO PAURA DEL DENTISTA!

**Scopri qui come prenotare l’igiene orale dal Dott. Gambino**

 

COSA SUCCEDE SE IL TARTARO NON VIENE RIMOSSO?

Quando per tanto tempo non facciamo un’igiene professionale o non rimuoviamo quotidianamente la placca con lo spazzolino, avviene un aumento del numero e cambia la “qualità” dei batteri presenti in bocca. Questi vengono rilevati dal nostro sistema immunitario e si attiva il meccanismo di difesa dell’infiammazione il quale, se non tempestivamente curato, può sfociare in gengivite e se perdura nel tempo diventa parodontite.

 

COME SI PUO’ PREVENIRE IL TARTARO?

L’unico modo per prevenire la formazione del tartaro è una corretta igiene orale rimuovendo quotidianamente la placca batterica. La detersione delle superfici orali deve avvenire circa 15minuti dopo la fine di ogni pasto (in modo da dare tempo alla saliva di ristabilire il corretto pH della bocca).

Dopo aver applicato una piccola quantità di dentifricio sulle setole del nostro spazzolino (circa la grandezza di un chicco di riso) e con una leggera pressione eseguire movimenti a rullo partendo dalla gengiva verso il centro della bocca per circa 2-3 minuti in modo da riuscire a toccare tutte le superfici del dente (sia vestibolare sia orale). Molto importante è l’utilizzo del filo interdentale che serve a rimuovere residui di cibo e placca depositati tra i denti, da passare sempre ma con particolare dedizione la sera prima di mettersi a letto.

Bisogna comunque dire che, nonostante la nostra bravura e dedizione, potremo sempre trovare piccoli accumuli di tartaro localizzati per esempio in corrispondenza di denti affollati o su denti molto posteriori (come quelli del giudizio). Non dobbiamo assolutamente scoraggiarci, ma semplicemente prestare più attenzione ai piccoli spazi!

UN CONSIGLIO PER LO SPAZZOLINO GIUSTO?

Spazzolino manuale o elettrico? Setole morbide, medie o dure? Non esiste lo spazzolino perfetto, esiste lo spazzolino più adatto noi.

Durante una seduta di igiene professionale dopo aver valutato la manualità del paziente e il tipo di anatomia dentale si riesce a dare una risposta più precisa a queste domande.

Normalmente, consiglio l’utilizzo di spazzolini con testine morbide e molto folte, privi di inserti in gomma e con manici anatomici per avere una presa salda e precisa. L’attrito delle setole sul dente determina la rimozione della placca, ecco perché gli spazzolini con molte setole sono i migliori. Molto importante però è non esercitare una forza eccessiva che causerebbe una precoce usura dello smalto e recessioni a livello gengivale.

Generalmente se si utilizza lo stesso spazzolino quotidianamente, bisognerebbe andare a sostituirlo ogni massimo 3 mesi; per questo motivo consiglio spazzolini eco-friendly. Trovarne uno che racchiuda tutte le caratteristiche che volevo non è stato semplice, avevano sempre qualcosa che non andava bene, fino a quando non ho provato la linea Promis e non parlo solo di spazzolini ma anche di dentifrici e gel parodontali.

La testina di uno spazzolino promis è molto piccola (circa 1cm) e consente di toccare tutto il dente, anche le superfici più nascoste! Contiene 6750 setole morbide, dense e folte, opportunamente fissate ad un manico realizzato in bioplastica modellato in modo da avere un’impugnatura anatomica che si adatti alla mano della persona. I dentifrici e i gel parodontali sono a base naturale contengono 6 erbe diverse (Eucalipto, rosmarino, bergamotto, tea tree, menta e neem) racchiuse all’interno di un tubetto realizzato in canna da zucchero in modo da smaltire il tutto nella maniera più ecologica possibile.

Post più vecchio Torna a News Post più recente